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Informazioni sull'ernia discale
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- Pubblicato Venerdì, 16 Marzo 2012 16:55
GUARIRE DALL'ERNIA DISCALE SENZA FARMACI E SENZA BISTURI !
Cos'è la malattia da ernia discale?
Per malattia da ernia discale si intendono tutte quelle manifestazioni anatomopatologiche e cliniche che inducono una salienza o protrusione o estrusione del materiale discale nel canale vertebrale come un cuneo, che a sua volta attua una compressione sul midollo spinale, sulle radici nervose, sui vasi sanguigni e su altri tessuti in essa contenute, provocando il conflitto disco-radicolare o la malattia da ernia discale quindi il dolore ed altri sintomi.
La causa dell'ernia discale è una causa prettamente meccanica e tutte le terapie che non fanno rientrare il disco erniato nella sua sede naturale sono immancabilmente destinate a fallire.
Per comprendere meglio il concetto basti pensare alla lussazione di un articolazione: per guarire bisogna unicamente rimettere l'articolazione al suo posto.
Così anche nell'ernia discale; il disco è protruso o sublussato dalla sua sede naturale ed è spostato nel canale vertebrale. Qualunque terapia venga applicata senza rimettere il disco al suo posto è un palliativo, inefficace e non risolutivo.
Diffusione della malattia nel mondo
La malattia da ernia discale è una malattia molto diffusa in tutti i paesi del mondo, specialmente nei paesi industrializzati. Circa il 70-80 % della popolazione è affetta da patologia lombalgica e cervicoalgica e fra questa una buona percentuale soffre di malattia da ernia discale.
E' una malattia molto dolorosa e invalidante, che colpisce prevalentemente i giovani e gli adulti in piena età lavorativa, tra i 20 e i 50 anni, creando enormi problemi sul piano sociosanitario ed economico.
In Italia si calcola che almeno 15.000.000 di persone soffrano di tale malattia, e le statistiche sanitarie indicano che ben 50.000 ed oltre sono gli interventi chirurgici che vengono effettuati ogni anno per tentare di risolvere problemi legati all'ernia discale.
Oggi i pazienti affetti da ernia discale dopo vari consulti medici specialistici, ortopedici, neurochirurgici e dopo aver provato molteplici terapie mediche, fisiche e tante altre anche per anni, sono confusi, disorientati ed angosciati si dirigono quindi a malincuore verso la terapia chirurgica quando il dolore diventa insopportabile senza però ottenere un reale beneficio.
In tale scenario confuso e incerto, se dicessi che si può guarire dalla malattia da ernia discale senza alcun uso di medicinali e senza ricorrere all'intervento chirurgico, nessuno ci crederebbe. Ma è vero ed è possibile grazie all'Ozono Terapia che dimostra scientificamente l'effettiva guarigione delle ernie discali senza discussioni ed alcun ombra di dubbio.
Le sedi più colpite
Le sedi più colpite dall'ernia discale sono soprattutto il tratto basso lombare e quello basso cervicale della colonna vertebrale.
Circa il 95% delle ernie colpiscono il disco fra L4-L5 e il disco fra L5-S1 nelle ernie lombari, e il disco fra C5-C6 e il disco fra C6-C7 nelle ernie cervicali.
La diagnosi
La diagnosi dell'ernia discale rimane essenzialmente una diagnosi clinica.
Nell'85% dei pazienti si può fare una diagnosi corretta, con un accurato esame clinico neurologico e anamnestico, senza alcun ausilio di esami strumentali.
Con l'avvento delle moderne tecniche visive, come la TAC e la RMN, la diagnosi dell'ernia discale è stata resa ancora più facile. TAC e RMN hanno sostituito le altre metodiche diagnostiche più laboriose di difficile applicazione ed interpretazione.
Quindi non esistono grandi difficoltà per una diagnosi corretta della malattia; la vera difficoltà rimane sempre la sua cura.
Il decorso della malattia si divide in tre stadi:
Il primo stadio: protrusione o bulging discale o fase irritativa del nervo. In questa fase il disco è appena protruso e deborda nel canale vertebrale. Quindi non esiste una compressione vera e propria sul nervo, pertanto il dolore è saltuario, vago e non ben definito. In questo stadio il malato non è molto preoccupato perché il dolore è sopportabile, quindi riesce ad occuparsi dei suoi lavori quotidiani e di altre attività, pur con qualche difficoltà. In questa fase tutte le terapie possono dare il sollievo dal dolore; spesso è sufficiente anche il semplice riposo a letto, perché non esiste una vera compressione del nervo. Pertanto tutte le terapie sembrano funzionare, ma in realtà l'ernia rimane quindi la malattia prosegue il suo decorso normale, nonostante sia diminuito il dolore.
Il secondo stadio: ernia piccola o grande o fase compressiva del nervo. In questa fase il disco è fuoriuscito ancora di più, pertanto esercita un'azione compressiva vera e propria sul nervo. Il dolore diventa molto forte, spesso anche insopportabile, e compaiono anche altri sintomi deficitari, come formicolio, parestesie, iporiflessia, ipotrofia, ipovalidità, alterazione della sensibilità tattile, termica, dolorifica e altro. In questa fase il malato è molto preoccupato perché spesso gli episodi di dolore sono molto ravvicinati e più acuti; spesso il malato è costretto a stare a letto a riposo, a ricorrere a cicli di cure mediche più frequenti e prolungati, con scarsi benefici. Pertanto necessita spesso di ricoveri ospedalieri e/o di interventi chirurgici e altro con risultati spesso insoddisfacenti.
Il terzo stadio: ernia paralizzante o fase paralizzante del nervo. In questa fase il disco è fuoriuscito ancora di più, quindi esercita una massiccia compressione sul nervo; spesso il nervo perde la sua normale funzionalità, quindi non trasmette bene gli impulsi dolorifici, pertanto il malato può avvertire meno dolore, però si accentuano i segni deficitari, con ariflessia, ipovalidità , marcata ipotrofia o atrofia muscolare, ipoestesia o anestesia nei casi gravi. Di conseguenza il paziente rischia di non riprendere più la funzionalità del nervo con qualsiasi cura compresso l'intervento chirurgico.
Ognuno di questi stadi può rimanere come tale per giorni, mesi anche per anni e poi evolvere agli stadi successivi.
Quindi ogni modificazione focale del disco compresa la protrusione o bulging devono essere considerate come malattia da ernia discale e vanno risolti quanto prima per non far progredire la malattia agli stadi successivi.